Ascolto con due antenne
Pier Vinicio bertagna ha realizzato un breve articoletto sull'ascolto con due antenne.
Un sistema molto interessante, simile al phasing (o sistema di fase: si utilizzano due antenne per cancellare un segnale semilocale e ricevere eventuali altre emittenti sul canale), è l'ascolto fatto usando due antenne dello stesso tipo, e possibilmente molto agili e a basso guadagno. La scelta di un guadagno basso è quasi necessaria per l'uso in città, mentre se ci si trova in posti con pochissimi si può scegliere di usare due direttive ad alto guadagno.
Per questo articolo si è scelto di utilizzare i dipoli. Brevemente ecco una descrizione di questo tipo di antenna, tratto dall'enciclopedia libera WIKIPEDIA:
“L'antenna a dipolo, chiamata anche semplicemente dipolo, è costituita da un conduttore elettrico lineare (anche del semplice filo elettrico per impianti elettrici casalinghi). Il Dipolo è il più semplice tipo di antenna per le comunicazioni radio. Questa antenna è divisa in due parti di lunghezza uguali, nel punto centrale i due segmenti del conduttore sono collegati ad un cavo che la connette all'apparato trasmettitore o ricevitore. La lunghezza del conduttore misura circa la metà della lunghezza d'onda corrispondente alla frequenza su cui operare. Ad esempio se si vuol realizzare un dipolo per ascoltare le broadcast sulla banda dei 31m (banda di frequenze da 9500 KHz fino a 9999 Khz), la lunghezza dell'antenna deve essere pari a 15,5 m. Il cavo di connessione con l'apparato radio è normalmente un cavo coassiale, poiché il dipolo è un'antenna bilanciata, la connessione al cavo coassiale crea uno sbilanciamento di impedenza. Per assicurare una corretta distribuzione di corrente in antenna è necessario usare un trasformatore, chiamato balun, dall'abbreviazione inglese di balanced-unbalanced. Questo tipo di antenna per ottenere buone prestazioni sia se usato come antenna ricevente, sia se usato come antenna trasmittente, deve essere posto ad un'altezza di almeno mezza lunghezza d'onda. Come regola generale, le antenne devono essere distanti da altre antenne, e comunque distanti da cavi e tubazioni metalliche. Il dipolo può essere orientato orizzontalmente, verticalmente oppure essere inclinato rispetto al terreno. L'orientamento del dipolo determina anche la polarizzazione del campo elettromagnetico trasmesso. Quando l'antenna viene usata per ricevere, il massimo segnale ricevuto corrisponde all'allineamento dell'antenna con il campo elettromagnetico emesso dalla trasmittente.”
Poniamo subito le differenze tra il dipolo hertziano ed il dipolo marconiano. Il dipolo marconiano, conosciuto anche come antenna stilo per i comuni ricevitori, è progettata per funzionare a λ/4 ossia completamente estesa la sua lunghezza è pari ad un quarto di lunghezza d'onda per la frequenza minima della banda che si vuole ascoltare. Il ricevitore prende il segnale in modo differenziale tra la stilo e massa. Il dipolo hertziano invece funziona in λ/2, anche esso è progettato allo stesso modo del dipolo marconiano, ma per lunghezza viene intesa quella complessiva dei due bracci. Il ricevitore prende il segnale in modo differenziale tra i due bracci (al centro).
A questo punto, viene intuitivo pensare fisicamente al dipolo ed al suo collegamento (ovviamente con balun) al cavo coassiale. La polarità del collegamento è ininfluente, in quanto c'è perfetta simmetria. Ma pensiamo allora che cosa succedere se al ricevitori colleghiamo due dipoli.
Supponendo di non rispettare la distanza minima tra i due dipoli (distanza che dev'essere superiore alla lunghezza d'onda del segnale che si sta ascoltando), abbiamo due antenne che interferiscono fra di loro. Il gioco di interferenze può essere sia costruttivo (va a sommare i segnali) sia distruttivo (distrugge i segnali). Tale sistema può essere una minima alternativa al più blasonato phasing. Si costruisce con pochi soldi e, nelle zone di pianura sufficientemente distanti dai trasmettitori, può dare grosse soddisfazioni. Grazie a questo gioco di interfenze è più semplice oggetivamente cercare il “null” dei segnali, aumentando il numero delle emittenti ascoltate. Si preferisce lo stesso l'uso di una radio ben “filtrata”.
Supponendo invece di rispettare la distanza minima tra i due dipoli, ed invertendo le polarità di uno dei due, si ottiene qualcosa di simile (almeno come idea di base) al phasing. Naturalmente non si tratta di un inversione completa con annullamento totale dei segnali, ma permette grossi passi avanti nel radioascolto. Invito la gente a provare per credere, prima di giudicare in modo affrettato questa ipotesi.
Suggerisco pertanto, di munirsi di due antenne a dipolo (una filare che per comodità può essere attaccata al muro con delle piattine; ed un dipolo rigido da tenere nella “stanza dei controlli” in modo da girarlo a proprio piacimento), di due cavi coassiali della !!!stessa!!! lunghezza e di uno splitter.
Lo splitter è un dispositivo passivo, che serve a dividere l'ingresso antenna in due uscite, con una perdita di segnale contenuta. Gli splitter passivi possono anche essere usati al contrario, come accoppiatori, e ciò permette di “sommare” i segnali di due antenne. E' un sistema buono quando si hanno due antenne uguali, per convogliare maggior segnale al ricevitore (specie per i sintonizzatori da tavolo).
Pier Vinicio Bertagna
Data creazione : 30/12/2006 - 18:24
Ultima modifica : 30/12/2006 - 18:35
Categoria : Tecniche di ascolto
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